Il mondo non ha più tempo da perdere. Siamo nel mezzo della crisi energetica più rilevante nella storia dell’umanità. Queste parole aprono una delle prime pagine dell’introduzione di un libro pubblicato nel 2016 da Mimesis. Gli autori sono il chimico-fisico Mario Agostinelli e l’astrofisica Debora Rizzuto. Il titolo e il sottotitolo sono rispettivamente “Il modo al tempo dei quanti” e “Perché il futuro non è più quello di una volta”.
Nuovi strumenti e nuove ricette
Il fatto è che la crisi che attraversiamo è ben più di una crisi energetica e, per tentare di comprenderla, dobbiamo avere riferimenti nuovi e inusuali. Prima di entrare nel vivo gli Autori enunciano l’idea di fondo: “che la profondità della crisi in corso non possa essere affrontata con gli strumenti e le ricette che ci hanno portato allo smarrimento attuale, con il fallimento o addirittura il dissolvimento dell’apparato culturale politico e istituzionale che ha provvisto all’intero pianeta il mito dello sviluppo quantitativo come criterio salvifico e inderogabile per l’avvenire delle nuove generazioni.”
La domanda da cui il testo prende le mosse, quella con cui si apre l’introduzione (intitolata “Un viaggio inconsueto”) è: come si traduce nel ripensare i comportamenti umani la nuova descrizione del mondo operata dalla scienza moderna (relatività, quantistica, biologia molecolare, neuroscienze)? Come può la nuova “immagine del mondo non più ostinatamente meccanicistica incidere su modelli di governo e di democrazia, oggi più che mai incapaci di cercare e rappresentare coerentemente un futuro desiderabile, perché costretti nella gabbia di un presente continuo?”
C’è, in queste riflessioni, un’ipotesi di fondo: i progressi della scienza e il possibile governo della società sono fra loro in una relazione molto più stretta di quanto pensiamo. Sottratti al dominio degli specialisti e riportati in ambito politico, i concetti elaborati dalla scienza moderna si dimostrano estremamente utili per indicarci le vie d’uscita dalla crisi.
Ecco dunque il viaggio di Agostinelli e Rizzuto, che deve diventare anche il viaggio della neonata Associazione Quanti. Un viaggio che si articola in tre tappe (descrizione dei princìpi, verifica di questi princìpi nella concretezza del mondo reale, la “realtà dentro di noi”), prima di concludere con le “indicazioni per un programma” e con le puntualizzazioni metodologiche.
Consapevoli della novità di questo approccio, gli Autori ammettono “che questo si possa considerare per ora un testo aperto, da riscrivere a più mani, anche e soprattutto laddove trae prime conclusioni”.